134. Veduta zen
quindi:
N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.
Un monaco buddista viveva in alto sulle montagne, in una piccola casa di pietra. Lontano, lontano in lontananza si vedeva l’oceano, visibile e bellissimo dalle montagne. Ma non era visibile dalla casa del monaco stesso, né dalla strada che portava alla casa. Tuttavia, davanti alla casa c’era un cortile circondato da un muro spesso di pietra. Quando si arrivava alla casa, si passava attraverso un cancello in questo cortile, e poi diagonalmente attraverso il cortile fino alla porta anteriore della casa. Sul lato opposto del cortile c’era una fessura nel muro, stretta e diagonale, tagliata attraverso lo spessore del muro. Mentre una persona camminava attraverso il cortile, in un punto in cui la sua posizione si allineava con la fessura nel muro, per un istante, poteva vedere l’oceano. E poi era di nuovo oltre, ed entrava in casa del monaco.
Che cosa succede in questo cortile? La vista del mare lontano è così contenuta che rimane viva per sempre. Chiunque abbia mai visto quella vista, può mai dimenticarla? La sua potenza non svanirà mai. Anche per l’uomo che ci vive, passando quella vista giorno dopo giorno per cinquanta anni, sarà sempre viva.
Questo è l’essenza del problema con qualsiasi vista. È una cosa bellissima. Si vuole godere di essa e berla ogni giorno. Ma più è aperta, più evidente, più grida, prima svanirà. Gradualmente diventerà parte dell’edificio, come la carta da parati; e l’intensità della sua bellezza non sarà più accessibile alle persone che ci vivono.
Inserisci le finestre per completare la vista indiretta – PORTE E FINESTRE NATURALI (221), posizionale per aiutare il TAPPEZZERIA DI LUCI E OMBRE (135) e costruisci un sedile da cui una persona possa godersi la vista – POSTO DELLA FINESTRA (180). Se la vista deve essere visibile dall’interno di una stanza, crea un angolo speciale della stanza che si affaccia sulla vista, in modo che il godimento della vista diventi un atto definito a sé stante.