La Serie di Vedute del Tempo Intermedio

Proseguo l’analisi dei pattern classici attraverso l’uso della IA generativa per immagini LeonardoAI.

Ad un certo punto, tra il primo e il secondo secolo d.C., l’impero era arrivato al suo culmine e le città imperiali al loro fasto massimo. Erano città opulente, dotate di teatri, terme, piazze, basiliche, templi, mercati, palestre, ristoranti. Città piene di attività. Poi, secoli di decadenza e di saccheggi sfrenati hanno praticamente cancellato tutto di quelle città. Queste immagini sono un omaggio a Piranesi, è ovvio, anche se lo spunto parte dalla vuè maritime, che è un soggetto classicissimo durante sei e settecento, qui declinato in un notturno. Le vedute marittime hanno sempre delle rovine classiche in bella mostra. E’ un soggetto che piaceva molto.

Cercando Piranesi, ho chiesto delle immagini di rovine, non ruderi o archeologie, soggette alla trasformazione implicita nel riuso. Le città dell’impero sono state usate come cave e distrutte pietra dopo pietra. Se invece si fosse preservato, almeno in parte, il tessuto edilizio originario, la forma delle nostre città sarebbe radicalmente diversa.

Ci viene restituita una Serie di Vedute del Tempo Intermedio, dell’illusione che se le cose fossero andate un po’ meglio e qualcosa fosse rimasto in piediPiede 0,3048 m (304,8 mm), oggi avremmo degli ambienti incredibili. Da un punto di vista ginnico, l’esercizio che la IA generativa fatica ad esprimere è la commistione di vecchio e nuovo, la trasformazione dei vecchi edifici in nuovi. Ma il risultato mi pare piranesianamente accettabile.

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