Abydos, il sito archeologico egiziano 400 km a sud del Cairo, sulla sponda sinistra del Nilo, è come un libro antico che racconta storie millenarie.
La storia di Abydos inizia agli albori della civiltà egizia, dove questo sito sacro era considerato il centro del culto del dio Osiride, signore dell’aldilà e della rinascita. Le leggende narrano che qui Osiride fu sepolto e che da qui il suo culto si diffuse in tutto l’Egitto, trasformando Abydos in un importante centro religioso e luogo di pellegrinaggio.
Il monumento principale di Abydos è il tempio funerario di Seti I (1324 a.C. circa – 30 maggio 1279 a.C.): è un monumento straordinario che racchiude una storia avvincente dell’antico Egitto. Costruito verso la fine del regno di Seti I e probabilmente completato da suo figlio Ramses il Grande dopo la sua morte, questo tempio è un omaggio al dio Osiride, signore dell’aldilà e della rinascita.
Seti I, faraone della XIX dinastia egizia, regnò con maestria in un periodo cruciale della storia egizia. Il tempio da lui dedicato a Osiride a Abydos rappresenta un importante epicentro del culto di questo dio della fertilità e della rinascita. Si narra che Osiride fosse sepolto a Abydos e che la sua testa fosse custodita proprio in questo luogo sacro.
La leggenda di Osiride, una storia di amore e morte, permea le mura di questo tempio. Amato dalla dea Iside, sua sorella e moglie, Osiride fu annegato dal fratello Seth, smembrato e poi ricomposto grazie all’aiuto magico di Iside. Diventato dio e giudice supremo dei morti, Osiride rappresenta la rinascita e la vita oltre la morte.
Ciò che colpisce del Tempio di Seti è la sua straordinaria modernità: accesso e colonnato di ingresso sembrano progettati nel XX° sec. d.C, non nel XIII° sec. a.C.!
La storia della scoperta dell’Osireion (o Osirion) inizia con l’archeologo francese ÉmileMiglio 1,61 km Amélineau, che negli anni 1895-1896 effettuò scavi in alcune tombe ad Abydos. Durante queste ricerche, Amélineau rinvenne vari oggetti che portavano i nomi dei primi faraoni, aprendo la strada a nuove scoperte e alla comprensione della storia millenaria di questa regione. Successivamente, nell’anno 1900-1901, l’egittologo inglese Flinders Petrie riprese gli scavi a Abydos e fece una scoperta straordinaria. Trovò le tombe di tutti i re della I^ dinastia e quelle degli ultimi sovrani come Peribsen e Khasekhemui.
L’Osireion fu scoperto dagli archeologi Flinders Petrie e Margaret Murray nel 1902-1903. Gli scavi furono condotti dalla signora Petrie e dalla Murray.
L’Osireion si trova 14 metri al di sotto della quota del pavimento del tempio di Seti.
Scrive la Murray:
Questo ipogeo sembra al Professor Petrie essere il luogo menzionato da Strabone, generalmente chiamato “Pozzo di Strabone”. Lo descrive come situato sotto il Memnoneion, con archi a volta bassa formati da una singola pietra, probabilmente intendendo che le travi di pietra attraversavano le sale e le camere in un’unica campata.
Flinders Petrie espresse la sua opinione che l’Osireion fosse molto antico, risalente agli albori della civiltà egizia. Benchè sia trascorso più di un secolo, gli egittologi evitano di ipotizzare una data per la costruzione dell’Osireion: alcuni più scolastici lo attribuiscono al tempo di Seti, altri riconoscono solo il fatto che Seti stesso scrive di aver realizzato il corridoio discendente che permetteva di accedere allo spazio ipogeo, riconoscendo implicitamente che l’edificio era già presente in precedenza. Anche testi specializzati su Abydos (come Abydos di David O’Connor, Thames & Hudson, 2009) sorvolano con disinvoltura sia sulla sua consistenza architettonica che sulla possibile datazione. Gli unici edifici dell’antico Egitto che in qualche modo assomigliano costruttivamente all’Osireion sono i Templi a Valle della Sfinge, a Giza: murature di massi ciclopici, privi di qualsiasi decorazione o scritta, corrosi da un tempo interminabile di esposizione agli agenti atmosferici.
La divinità locale [di Abydos] era Onuris Khenty Amenthyw, per il quale furono eretti numerosi templi.
Durante la V Dinastia, però, prese piedePiede 0,3048 m (304,8 mm) il culto di Osiride, in quanto si riteneva che la città ospitasse la sua tomba principale. Il mito riferisce infatti che il corpo del Dio fu smembrato in 14 pezzi. Secondo una variante dello stesso, ad Abido fu sepolta la testa. In breve tempo si assistette ad un’assimilazione tra le due divinità, assimilazione in cui Osiride ebbe la meglio, sostituendosi definitivamente al primo culto e incrementando notevolmente l’importanza del luogo. Ciò avvenne definitivamente durante l’XI dinastia, ad opera di Antef II che proclamò Abido la città di Osiride, dove avevano luogo i Misteri Osiriaci e la festa del Dio.
da: https://egittophilia.freeforumzone.com/mobile/d/8685445/L-Osireion-I-Misteri-di-Osiri-ad-Abido/discussione.aspx
Khenty Amenthyw (“Il Primo degli Occidentali”) è una figura misteriosa: il nome può essere interpretato come “il Re del Popolo d’Occidente”, oppure come “Il Primo che è Arrivato da Occidente”. Ciò che non si può non riconoscere è la provenienza da occidente, da ovest, ovvero da luoghi che oggi sono tra i più aridi ed inospitali del pianeta.
Robert Bauval, nel suo libro Black Genesis: The Prehistoric Origins of Ancient Egypt ci dimostra l’origine occidentale dei popoli che si insediarono lungo il Nilo e che diedero origine alla civilta egizia. Questi popoli provenivano da luoghi del Sahara profondo, oggi inabitabili, ma in un passato nemmeno tanto remoto simili ad una savana rigogliosa, che vennero spinti verso oriente – verso il Nilo – dalla progressiva desertificazione. (v. https://youtu.be/PS4JGNWA21o?si=tyYw8WhYwFaF3Qz4)
Ometto la descrizione dettagliata dell’Osireion: qualche foto vi aiuta a capire la sua consistenza architettonica meglio di tante parole. Inoltre, un semplice ricerca sul web vi fornirà una miriade di immagini e di filmati.
Ciò che sembra abbastanza ovvio, nella costruzione, anche se riconosco che nessuno studioso ne abbia mai accennato, è che la muratura esterna sia differente come tipologia rispetto ai muri di massi ciclopici dell’edificio interno. Come se l’edificio originario fosse stato “fasciato” da una muratura protettiva, che dà forma alle due stanze oblunghe (una forma una sorta di ingresso e l’altra, opposta, a fondo cieco).
Abbiamo quindi tre parti principali che compongono l’Osireion come ci appare oggi: l’edificio in sè, le due stanze aggiunte con la muratura a sostegno e il lungo corridoio discendente di accesso realizzato da Seti.
Infine, tutt’ora l’Osireion è soggetto ad allagamenti, benchè si trovi su una balza desertica ben al di sopra del livello del Nilo attuale: è stato quindi edificato su una sorgente naturale che da millemmi lo alimenta. Ricordiamoci che è stato costruito 14 metri al di sotto del Tempio di Seti I!
Ora, seguendo il filo delle descrizioni precedenti, sembrerebbe ovvio che l’Osireion non possa essere stato costruito sottoterra. La struttura, la forma e dimensione dei massi che formano l’edificio principale direi che sia impensabile che possano essere stati portati sottoterra e lì assemblati. (tutte le tombe ipogee egizie sono semplici stanze a parallelepipedo scavate nella roccia).
L’Osirieon deve essere stato costruito en plein air, appoggiato sul terreno della balza rocciosa a margine del greto del fiume, in un punto in cui la confluenza di un antico wadi (facilmente riconoscibile se guardate la conformazione del terreno) si sommava alla presenza di una sorgente.
Se così fosse, parliamo di millenni prima dell’edificazione del Tempio di Seti.
Dobbiamo pensare che sia stato edificato prima di imponenti piene del Nilo che hanno lentamente interrato l’edificio fino a farlo scomparire sotto i 14 metri di limo oggi pietrificato. Geologi e climatologi ci dicono che un periodo di pioggie interminabili e violente è accaduto al termine dell’ultima glaciazione, fra l’11.500 e il 7.500 a.C., e ciò giustificherebbe l’espansione del Nilo in fase di piena fino alla balza rocciosa che sostiene l’Osireion, che geologicamente appare come il livello di erosione massimo nella storia del fiume. Questa dinamica, unita al ciclo annuale di espansione e ritiro dell’alveo del fiume, spiegherebbe molto bene che si sia tentato di proteggere l’edificio inscatolandolo dentro una muratura di contenimento e con le due stanze di compensazione per proteggerlo dalla furia delle piene.
Ma non bastò, e l’edificio venne inghiottito dalla sedimentazione geologica delle piene che forma il margine desertico dell’attuale corso del Nilo, che scorre chilometri più a est, ormai non più soggetto alle piene dopo la costruzione della diga di Assuan.
Se queste intuizioni sono corrette, l’Osireion è l’edificio più antico di cui ci sia rimasta traccia sulla Terra, probabilmente edificato al terminale orientale di una pista battuta dai popoli sahariani che si sono poi insediati nell’area dell’attuale Egitto. Non sapremo mai la funzione delle 17 celle (oggi 16, in quanto una si è trasformata nel passaggio verso la stanza aggiunta), dell’isola centrale e delle due vasche intagliate nel pavimento dell’isola, delle due scale intagliate nella roccia dell’isola che si perdono nell’anello di acqua.
L’opacità dei reperti archeologici in questo caso è una fitta oscurità.