Apollodoro di Damasco e la distruzione della Domus Aurea

Apollodoro di Damasco è stato un famoso architetto e ingegnere dell’antica Roma, vissuto nel II secolo d.C. Nato a Damasco, in Siria, Apollodoro si trasferì a Roma dove ottenne grande successo grazie alle sue abilità nell’architettura, nell’ingegneria e nell’idraulica.

Uno dei suoi più importanti committenti fu l’imperatore Traiano, per il quale realizzò numerose opere architettoniche, tra cui il famoso ponte sul Danubio, che univa l’attuale Ungheria alla Romania. Apollodoro fu anche l’architetto della famosa Colonna Traiana, un monumento celebrativo dedicato alla vittoria dell’imperatore Traiano sulle genti daciche.

Tra le altre opere realizzate da Apollodoro vi sono il Foro di Traiano, un grande complesso architettonico che comprendeva un tempio, una basilica, un mercato e altre strutture pubbliche, e il mercato di Traiano, una grande struttura commerciale con una serie di negozi e botteghe.

Apollodoro fu anche autore di numerosi scritti di architettura e ingegneria, tra cui “Poliorketica”, un trattato sull’assedio delle città, e “De Machinis”, un trattato sull’ingegneria idraulica. In quest’ultimo scritto, Apollodoro descrive il funzionamento di una serie di macchine idrauliche, tra cui una pompa a pistone e una macchina per sollevare l’acqua.

In una delle sue opere, Apollodoro scrisse: “L’architettura è la scienza che ha come obiettivo la costruzione di edifici belli e solidi”. Questa citazione mostra l’importanza che Apollodoro dava alla bellezza ed alla funzionalità delle sue opere.

In un’altra sua opera, Apollodoro scrisse: “L’architettura non è solo l’arte di costruire edifici, ma anche la scienza di come gli edifici devono essere costruiti in modo che siano utili e durevoli”. Questa citazione sottolinea l’importanza che Apollodoro dava alla durabilità delle sue opere e alla loro funzionalità per la società.

Le Terme di Traiano

Le terme furono costruite per volontà dell’imperatore Traiano tra il 104 e il 109 d.C., come testimoniano i Fasti Ostiensi che ne indicano l’inaugurazione il 22 giugno 109 d.C. L’architetto responsabile del progetto fu il celebre Apollodoro di Damasco, già costruttore del Foro di Traiano. Le terme sorgevano su un’area già occupata in precedenza dalla Domus Aurea di Nerone e da altri edifici. L’impianto termale si estendeva per circa 330 metri di lunghezza e 315 di larghezza, con una superficie totale di oltre 4 ettari.

Era organizzato secondo lo schema tipico delle grandi terme imperiali, con aree destinate al calidarium, tepidarium e frigidarium, palestre, biblioteche, giardini e sale per banchetti e conferenze. L’ingresso monumentale era collocato al centro del lato nord e dava accesso a un ampio cortile porticato. Le strutture erano realizzate in laterizio e cementizio, con l’impiego di volte e cupole. Le terme, destinate sia agli uomini che alle donne, dovevano essere sfarzose e lussuosamente decorate, come testimoniano alcuni resti di pavimenti a mosaico, affreschi e statue ritrovati negli scavi.

Le Terme di Traiano e la Domus Aurea di Nerone

Uno degli obbiettivi della costruzione delle Terme di Traiano (forse il principale) era la cancellazione della Domus Aurea (segni gialli sulla foto), che giaceva allineata alle Terme di Tito. La domus che aveva celebrato i fasti di Nerone andava cancellata – e lo fu, per quattordici secoli. L’intero edificio della Domus Aurea fu spogliato di tutto l’apparato decorativo, ma non fu demolito. Fu semplicemente sepolto, sotto colate di calcestruzzo, per fare da fondamenta alle terme soprastanti. Non è dato a sapersi se sia stato lasciato un accesso alle segrete che si erano venute a creare, ma è probabile che il desiderio di cancellazione abbia avuto il sopravvento.

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