Rastrelli introdusse uno stile barocco “russificato”, con cupole slanciate e colori vivaci, adattando il gusto europeo alla sensibilità locale.
2. Antonio Rinaldi (1710-1794): l’eleganza rococò
Formatosi a Roma e Napoli, Rinaldi giunse in Russia nel 1751, lavorando per il conte Orlov, favorito di Caterina II.
Opere principali:
Palazzo di Gatchina (1766-1781): residenza estiva per Orlov, ispirata alle ville italiane, con un parco all’inglese e interni sobri, anticipando il neoclassicismo.
Cattedrale di San Isacco (progetto iniziale, 1768): mai completata nella sua versione, ma base per il successivo capolavoro di Auguste de Montferrand.
Palazzo di Marble (1768-1785): unico edificio pietroburghese rivestito in marmi russi e italiani, con facciata austera e dettagli classici.
Palazzo di Gatchina
Cattedrale di Sant’Isacco
Palazzo di Marble
Rinaldi portò un’estetica più raffinata e meno carica rispetto a Rastrelli, ponendo le basi per la transizione al neoclassicismo.
3. Giacomo Quarenghi (1744-1817): il neoclassicismo come manifesto
Bergamasco di nascita, Quarenghi arrivò nel 1779 su invito di Caterina II, diventando l’architetto preferito della corte.
Opere principali:
Teatro dell’Ermitage (1783-1787): ispirato ai teatri romani, con colonne corinzie e una scalinata monumentale.
Accademia delle Scienze (1783-1787): edificio simmetrico con un portico a sei colonne, simbolo di razionalità e ordine.
Palazzo della Borsa (iniziato nel 1781, completato da Thomas de Thomon): progetto originale di Quarenghi per Vasil’evskij Ostrov, ispirato ai templi greci.
Quarenghi incarnò l’ideale illuminista, con forme pulite e riferimenti all’antichità classica, influenzando generazioni di architetti russi.
Teatro dell’Ermitage
Accademia delle Scienze
Palazzo della Borsa
4. Vincenzo Brenna (1747-1820): tra barocco e romanticismo
Originario di Firenze, Brenna collaborò con Charles Cameron prima di emergere sotto Paolo I.
Opere principali:
Palazzo Mikhailovsky (1797-1801): residenza fortificata per Paolo I, mix di gotico e neoclassico, oggi sede del Museo Russo.
Ristrutturazione del Palazzo di Pavlovsk (1780-1790): aggiunse elementi romantici al progetto di Cameron, integrando il paesaggio nel design.
Palazzo Mikhailovsky
Palazzo di Pavlovsk
Brenna introdusse un gusto più eclettico, preparando il terreno per il romanticismo del XIX secolo.
L’impatto degli architetti italiani
Gli architetti italiani trasformarono San Pietroburgo in un laboratorio di stili europei:
Fusione culturale: Adattarono barocco, rococò e neoclassicismo alle esigenze russe, usando materiali locali (come la pietra di Pudost) e integrando elementi tradizionali (cupole a cipolla).
Formazione di maestranze locali: Artigiani russi appresero tecniche avanzate, creando una scuola architettonica autoctona.
Simboli del potere: Palazzi come il Palazzo d’Inverno divennero manifesti della grandezza imperiale, proiettando l’immagine di una Russia moderna e cosmopolita.