Gli architetti italiani che costruirono San Pietroburgo

una storia di arte e architettura nel XVIII secolo

Imbarchiamoci per un altro viaggio. Spazio e Tempo. Ci volevano 40 giorni di viaggio per andare da Sanpietroburgo a Berlino, due mesi e mezzo per andare a Venezia. Ma nel Settecento la rete delle carrozze era florida e si viaggiava con una certa sicurezza. D’inverno era proibitivo, se non impossibile. Ma nella stagione favorevole, con due settimane di nave si raggiungeva Lubecca.

Nel XVIII secolo a San Pietroburgo un gruppo di architetti italiani ha modellato i palazzi della città moderna. San Pietroburgo fu fondata nel 1703 da Pietro il Grande, nacque come simbolo della Russia contemporanea e della sua apertura verso l’Europa. La città, concepita come una “finestra sull’Occidente”, attirò artisti, scienziati e architetti da tutto il continente. Tra questi, gli italiani ebbero un ruolo centrale, portando con sé il gusto barocco, rococò e neoclassico che plasmò l’identità architettonica della nuova capitale. Figure come Bartolomeo Francesco Rastrelli, Antonio Rinaldi e Giacomo Quarenghi non solo disegnarono palazzi e chiese iconici, ma contribuirono a creare un dialogo unico tra cultura russa e tradizione europea.


Gli architetti italiani: protagonisti di una rivoluzione artistica

1. Bartolomeo Francesco Rastrelli (1700-1771): il maestro del barocco russo

Nato a Parigi da padre scultore italiano, Rastrelli arrivò in Russia nel 1716. La sua carriera fiorì sotto l’imperatrice Elisabetta I, amante dello sfarzo.

  • Opere principali:
    • Palazzo d’Inverno (1754-1762): residenza degli zar, oggi parte del Museo dell’Ermitage. Con facciate bianco-azzurre, colonne e decorazioni dorate, è un trionfo del barocco elisabettiano. Gallery.
    • Cattedrale di Smolny (1748-1764): commissionata per un convento, la sua struttura a cinque cupole e i toni bianco e turchese ne fanno un capolavoro di equilibrio tra verticalità e decorazione. More
    • Palazzo di Caterina a Carskoe Selo (1752-1756): ampliato con una facciata lunga 325 metri, interni ricoperti d’oro e la celebre Sala d’Ambra.
Il Palazzo d'Inverno
Il Palazzo d’Inverno
Cattedrale di Smolny
Palazzo di Caterina a Carskoe Selo

Rastrelli introdusse uno stile barocco “russificato”, con cupole slanciate e colori vivaci, adattando il gusto europeo alla sensibilità locale.


2. Antonio Rinaldi (1710-1794): l’eleganza rococò

Formatosi a Roma e Napoli, Rinaldi giunse in Russia nel 1751, lavorando per il conte Orlov, favorito di Caterina II.

  • Opere principali:
    • Palazzo di Gatchina (1766-1781): residenza estiva per Orlov, ispirata alle ville italiane, con un parco all’inglese e interni sobri, anticipando il neoclassicismo.
    • Cattedrale di San Isacco (progetto iniziale, 1768): mai completata nella sua versione, ma base per il successivo capolavoro di Auguste de Montferrand.
    • Palazzo di Marble (1768-1785): unico edificio pietroburghese rivestito in marmi russi e italiani, con facciata austera e dettagli classici.
Palazzo di Gatchina
Cattedrale di Sant’Isacco
Palazzo di Marble

Rinaldi portò un’estetica più raffinata e meno carica rispetto a Rastrelli, ponendo le basi per la transizione al neoclassicismo.


3. Giacomo Quarenghi (1744-1817): il neoclassicismo come manifesto

Bergamasco di nascita, Quarenghi arrivò nel 1779 su invito di Caterina II, diventando l’architetto preferito della corte.

  • Opere principali:
    • Teatro dell’Ermitage (1783-1787): ispirato ai teatri romani, con colonne corinzie e una scalinata monumentale.
    • Accademia delle Scienze (1783-1787): edificio simmetrico con un portico a sei colonne, simbolo di razionalità e ordine.
    • Palazzo della Borsa (iniziato nel 1781, completato da Thomas de Thomon): progetto originale di Quarenghi per Vasil’evskij Ostrov, ispirato ai templi greci.

Quarenghi incarnò l’ideale illuminista, con forme pulite e riferimenti all’antichità classica, influenzando generazioni di architetti russi.

Teatro dell’Ermitage

Accademia delle Scienze
Palazzo della Borsa

4. Vincenzo Brenna (1747-1820): tra barocco e romanticismo

Originario di Firenze, Brenna collaborò con Charles Cameron prima di emergere sotto Paolo I.

  • Opere principali:
    • Palazzo Mikhailovsky (1797-1801): residenza fortificata per Paolo I, mix di gotico e neoclassico, oggi sede del Museo Russo.
    • Ristrutturazione del Palazzo di Pavlovsk (1780-1790): aggiunse elementi romantici al progetto di Cameron, integrando il paesaggio nel design.
Palazzo Mikhailovsky
Palazzo di Pavlovsk

Brenna introdusse un gusto più eclettico, preparando il terreno per il romanticismo del XIX secolo.


L’impatto degli architetti italiani

Gli architetti italiani trasformarono San Pietroburgo in un laboratorio di stili europei:

  1. Fusione culturale: Adattarono barocco, rococò e neoclassicismo alle esigenze russe, usando materiali locali (come la pietra di Pudost) e integrando elementi tradizionali (cupole a cipolla).
  2. Formazione di maestranze locali: Artigiani russi appresero tecniche avanzate, creando una scuola architettonica autoctona.
  3. Simboli del potere: Palazzi come il Palazzo d’Inverno divennero manifesti della grandezza imperiale, proiettando l’immagine di una Russia moderna e cosmopolita.

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